Spese deducibili e detraibili anno 2023 – seconda parte

Qualche giorno fa ho pubblicato per te un articolo che, oltre a introdurre alcuni concetti fondamentali come deducibilità e detraibilità di una spesa, ha dato il via all’elenco delle spese che tu potrai portare in detrazione o in deduzione nella tua prossima dichiarazione dei redditi. Per caso non l’hai ancora letto? Non c’è problema: ecco qui il link per recuperarlo.
In questo secondo articolo, continuerò l’elenco delle spese deducibili e detraibili valide per l’anno d’imposta 2023. Sei pronto a scoprire quali sono? Iniziamo!!

Le spese d’istruzione – come funziona la detrazione?

Cominciamo questo secondo articolo con le spese d’istruzione. La misura della detrazione che ti spetta è sempre quella del 19%, ma occorre fare delle distinzioni tra due macro-categorie di spesa:

  • le spese d’istruzione non universitaria;
  • le spese d’istruzione universitaria.

In queste due macro-categorie rientrano diverse tipologie di spesa per cui, in questo secondo articolo, mi limiterò a definire gli aspetti generali.
Nel primo caso, la detrazione spettante è commisurata a un importo massimo di 800,00 euro annui per ciascun alunno o studente e per la frequenza di:

  • scuole per l’infanzia, ovvero le scuole materne;
  • scuole del primo ciclo d’istruzione, ovvero le elementari e le medie;
  • scuole secondarie di secondo grado, ovvero le scuole superiori.

Nel secondo caso, invece, la detrazione spettante è commisurata a un importo massimo variabile in base alle casistiche di spesa universitaria:

  • in caso di spese d’istruzione presso università statali, non vi è alcun limite di importo;
  • in caso di spese d’istruzione presso università non statali, sono previsti invece limiti annui di spesa stabiliti dal MIUR, variabili in base all’area geografica di appartenenza (Nord, Centro e Sud/Isole) e alle aree disciplinari a cui appartiene la facoltà scelta (Medica, Sanitaria, Umanistico-Sociale o Tecnico-scientifica).

A chi spettano le detrazioni per le spese d’istruzione?

Devi essere tu il materiale sostenitore della spesa sostenuta per conto di tuo figlio o dei tuoi figli. In caso di compartecipazione alla spesa, questa va ripartita tra tutti i partecipanti pro quota.

Devo sapere altro sulle spese d’istruzione?

Stai attento alle spese che hai sostenuto nell’ambito dell’istruzione dei tuoi figli, in quanto non tutte sono detraibili. Ad esempio, se parliamo di spese non universitarie, non potrai portare in detrazione le spese per l’acquisto del materiale scolastico
Inoltre, tale detrazione non è cumulabile con un’altra tipologia di spesa, ovvero la detrazione per erogazioni liberali a favore degli istituti scolastici (di cui parleremo più tardi). In poche parole, se opti per la detrazione per le spese d’istruzione, non potrai optare per la detrazione per erogazioni liberali a favore degli istituti scolastici e viceversa. A questa situazione, tuttavia, puoi ovviare se hai più di un figlio: puoi infatti optare per la detrazione per le spese d’istruzione sostenute per uno dei tuoi figli e per la detrazione per erogazioni liberali per il secondo figlio.
Infine, dal 2020 sappi che è obbligatorio l’utilizzo di strumenti tracciabili per il pagamento delle spese d’istruzione per cui abbi cura di conservare tutte le ricevute di pagamento assieme alle ricevute scolastiche che attestino il versamento delle spese.
Questa è solo una piccola carrellata relativa alle spese d’istruzione detraibili, ma ci sono casistiche molto più specifiche che potrebbero interessarti. Chiedi al tuo consulente di approfondirle insieme a te.

Le spese per la frequentazione degli asili nido – come funziona la detrazione?

In maniera analoga alle spese d’istruzione, anche le spese per la frequentazione degli asili nido ti permettono di poter fruire di una detrazione del 19% su un importo massimo di spesa di 632,00 euro annui per figlio fiscalmente a carico.

A chi spettano le detrazioni per le spese per la frequentazione degli asili nido?

Le spese sono detraibili solo se sostenute dai genitori dei bimbi che frequentano l’asilo nido: ogni altro familiare è escluso, anche se ha sostenuto materialmente la spesa.
In caso di compartecipazione alla spesa di entrambi i genitori, questa va ripartita tra tutti i partecipanti pro quota.

Devo sapere altro sulle spese per la frequentazione degli asili nido?

Sembrerà ovvio, ma tuo figlio deve essere ammesso e frequentare l’asilo nido, affinché la relativa spesa sia detraibile. In realtà, ti dico questo per farti capire che l’età di tuo figlio non conta ai fini della detrazione, ma solo l’ammissione e la frequenza: per questo, devi farti rilasciare e conservare l’attestato dell’asilo nido che certifichi le due condizioni che ti ho detto.
Come per le spese d’istruzione, anche le spese per gli asili nido devono essere pagate con mezzi di pagamento tracciabili.
Ma devi prestare attenzione al fatto che tale detrazione non spetta se, per l’anno d’imposta per cui devi fare la dichiarazione, hai fruito anche della misura agevolativa del bonus nido, consistente (in poche parole) in un rimborso delle rette effettivamente pagate da parte dei genitori per, tra le varie spese agevolabili, la frequentazione degli asili nido. Si tratta dello stesso principio (valido, ad esempio, per le spese mediche) secondo il quale, se una spesa potenzialmente detraibile da te sostenuta ti viene rimborsata tramite misure agevolative, assicurazioni o altri mezzi, perderà la possibilità di essere portata in detrazione nella tua dichiarazione dei redditi.

Le spese per l’attività sportiva dei ragazzi – come funziona la detrazione?

Il novero delle spese detraibili nel 2023 sostenute per i tuoi figli non finisce qui. Anche le spese sostenute per l’attività sportiva dei tuoi figli ti dà il diritto a godere di una detrazione del 19% su un importo massimo di spesa di 210,00 euro annui per ciascun figlio, da ripartire tra i genitori in base alla quota di spesa sostenuta. I tuoi figli devono avere un’età compresa tra i 5 e i 18 anni, mentre le strutture che danno diritto alla detrazione devono rientrare nel seguente elenco (generico):

  • associazioni sportive;
  • palestre;
  • piscine;
  • altre strutture e impianti sportivi destinati alla pratica sportiva dilettantistica.

A chi spettano le detrazioni per le spese per la frequentazione degli asili nido?

Anche in questo caso, stiamo parlando di una detrazione che spetta solo ai genitori. Non spetta per altri familiari come i nonni o gli zii.

Devo sapere altro sulle spese per la frequentazione degli asili nido?

Anche in questo caso, la spesa sosenuta deve essere versata con mezzi di pagamento tracciabili. In alternativa, puoi dimostrare la spesa anche tramite le fatture, le ricevute o le quietanze di pagamento emesse dalla struttura sportiva a cui tuo figlio è iscritto. In questi documenti, devono essere contenuti i seguenti dati:

  • la ditta, la denominazione o ragione sociale e la sede legale della struttura (se la prestazione è resa da una persona fisica, occorre il nome, il cognome, la residenza e il codice fiscale);
  • la causale del pagamento;
  • l’attività sportiva esercitata;
  • l’importo corrisposto;
  • i dati anagrafici del figlio che pratica l’attività sportiva;
  • il codice fiscale del genitore che effettua il pagamento.

Le spese veterinarie – come funziona la detrazione?

Finora abbiamo parlato di spese sostenute a favore dei tuoi figli, ma anche le spese sostenute per i tuoi amici animali possono darti diritto a una detrazione. Nello specifico, le spese veterinarie per visite o per farmaci sono detraibili al 19% su un importo massimo di 550,00 euro e con una franchigia di 129,11 euro. L’importo massimo è da considerarsi complessivo, indipendentemente dal numero di animali detenuti.
Puoi detrarre solamente le spese sostenute per la cura di animali legalmente detenuti per la compagnia o per la pratica sportiva (come, ad esempio, i cavalli per l’equitazione). Non sono, infatti, detraibili le spese per la cura di animali:

  • destinati all’allevamento, alla riproduzione o al consumo alimentare;
  • destinati all’allevamento o detenuti nell’esercizio di attività commerciali o agricole;
  • utilizzati per attività illecite.

A chi spetta la detrazione per le spese veterinarie?

Devi ovviamente essere il materiale sostenitore della spesa e l’intestatario della fattura o della ricevuta, ma non è necessario che tu sia il proprietario dell’animale. Non è possibile portare in detrazione le spese sostenute per soggetti fiscalmente a carico.

Devo sapere altro sulle spese veterinarie?

Anche in questo caso, devi usare mezzi di pagamento tracciabili, tranne che per l’acquisto di farmaci veterinari e le prestazioni dei medici veterinari rese nell’ambito di strutture pubbliche o private accreditate al Servizio Sanitario Nazionale.
Devi anche produrre un’autocertificazione che attesti che il tuo amico animale sia detenuto per compagnia o per la pratica sportiva.

Le detrazioni spettanti per contratti di locazione e affitti – come funziona la detrazione?

Proseguiamo la carrellata delle spese detraibili nella tua dichiarazione dei redditi con le detrazioni spettanti agli inquilini con contratti di locazione. Questa tipologia di detrazione si suddivide in quattro distinte casistiche, più una aggiuntiva più specifica soggetta a una diversa disciplina:

  • detrazione per inquilini di alloggi adibiti ad abitazione principale;
  • detrazione per inquilini con contratto a regime convenzionale (canoni concordati);
  • detrazione per lavoratori dipendenti che si trasferiscono per motivi di lavoro;
  • detrazione per giovani di età compresa tra i 20 e i 31 anni non compiuti;
  • detrazione per affitti a studenti fuori sede.

Nei primi quattro casi, le detrazioni spettanti sono fisse (e non in percentuale, come le spese di cui finora ti ho parlato), con una misura della detrazione che dipende esclusivamente dal tuo livello di reddito; sarò più preciso più avanti. Nell’ultimo caso, invece, la detrazione che ti spetta è quella classica del 19% dei canoni di locazione pagati nel periodo d’imposta, con un importo massimo di spesa di 2.633,00 euro, da rapportare eventualmente in base alla percentuale di titolarità del contratto, in caso di cointestazione tra più soggetti.

A chi spettano le detrazioni per i contratti di locazione e gli affitti a studenti fuori sede?

Per quanto riguarda i primi quattro casi, il presupposto è identico: devi essere l’intestatario, o cointestatario, del contratto di locazione in qualità di inquilino di un immobile adibito ad abitazione principale.
Passando ai casi specifici, nel primo caso si parla di contratti a canone libero (i 4+4, per intenderci) adibiti ad abitazione principale, i quali ti danno diritto:

  • a una detrazione fissa di 300,00 euro, se il tuo reddito complessivo non supera 15.493,71 euro;
  • a una detrazione fissa di 150,00 euro, se il tuo reddito complessivo è tra i 15.493,71 euro e i 30.987,41 euro.

Nel secondo caso, stiamo parlando di contratti a canone convenzionale (i contratti a canone concordato o 3+2) stipulati secondo le condizioni stabilite dagli accordi stipulati tra le organizzazioni della proprietà edilizia e quella dei conduttori. Le detrazioni che ti spettano sono:

  • 495,80 euro per redditi complessivi che non superano 15.493,71 euro;
  • 247,90 euro per redditi complessivi tra i 15.493,71 euro e i 30.987,41 euro.

Nel terzo caso, devi essere un dipendente che ha trasferito la propria sede per motivi di lavoro in un Comune che disti almeno 100km dal tuo comune di residenza (e, comunque, in una Regione diversa da quella di provenienza). Il trasferimento, nel Comune di lavoro o in un Comune limitrofo, deve essere avvenuto nei tre anni antecedenti quello di richiesta della detrazione. Se tutti questi requisiti sono rispettati, ti spetta una detrazione di:

  • 991,60 euro per redditi complessivi che non superano 15.493,71 euro;
  • 495,80 euro per redditi complessivi tra i 15.493,71 euro e i 30.987,41 euro.

Nel quarto caso, devi essere uno studente di età compresa tra i 20 e i 31 anni non compiuti e titolare di un reddito complessivo non superiore a 15.493,71 euro. L’immobile che hai preso in affitto deve essere tua residenza. Se rispetti questi requisiti, ti spetta una detrazione pari al maggiore importo tra 991,60 euro e il 20% del canone annuo, fino a un massimo di 2.000,00 euro.
Infine, nel caso degli studenti fuori sede, la detrazione spetta (anche nell’interesse di familiari fiscalmente a carico) a condizione che la sede dell’Università disti almeno 100km dal Comune di residenza, o comunque in una Provincia diversa. L’Università può essere anche ubicata in uno Stato membro dell’UE oppure in uno degli Stati aderenti all’Accordo sullo spazio economico europeo.
La detrazione spetta non solo in caso di contratti di locazione a uso abitativo, ma spetta anche per contratti di ospitalità e atti di assegnazione in godimento o locazione stipulati con enti per il diritto allo studio, università, collegi universitari legalmente riconosciuti, enti senza fine di lucro e cooperative.

Devo sapere altro sulle detrazioni spettanti per affitti?

Occorre che tu abbia una copia del contratto di locazione a te intestato che deve essere registrato. In aggiunta, devi produrre un’autocertificazione o documento alternativo che attesti l’utilizzo dell’immobile come abitazione principale.
Nel caso degli studenti universitari fuori sede, oltre al contratto di locazione, servono le quietanze di pagamento dei canoni di locazione e un’autocertificazione che attesti la condizione di studente universitario di tuo figlio.

Spese per gli abbonamenti al trasporto pubblico – come funziona la detrazione?

Ti parlerò ora di una novità abbastanza recente, risalente al 2018, che riguarda la possibilità di detrarre le spese sostenute per l’acquisto di abbonamenti al trasporto pubblico locale, regionale e interregionale. 
Hai infatti la possibilità di detrarre il 19% delle spese sostenute (fino a un massimo di spesa complessivo di 250,00 euro) per questo tipo di abbonamenti, a condizione che questi ultimi:

  • abbiano ad oggetto servizi di trasporto di persone resi da enti pubblici oppure da soggetti privati affidatari del servizio pubblico;
  • ti diano la possibilità di fruire di un numero illimitato di viaggi, per più giorni, su un determinato percorso o sull’intera rete di trasporti e in un determintato periodo di tempo.

Non puoi, quindi, detrarre le spese per titoli di viaggio di durata oraria (anche se superano una durata oraria di 24 ore) e le spese per “carte di trasporto integrate” che includano, ad esempio, servizi come ingressi in mostre o musei.

A chi spetta la detrazione per le spese per titoli di viaggio?

Ovviamente, devi essere, come nella maggior parte delle spese di cui ho parlato finora, il materiale sostenitore della spesa. La detrazione ti spetta anche se la spesa è sostenuta per familiari fiscalmente a carico.

Devo sapere altro sulle spese per titoli di viaggio?

Per dimostrare la spesa, devi conservare il titolo di viaggio o, in alternativa, la ricevuta che dimostri il pagamento dell’abbonamento. Il pagamento, anche in questo caso, deve essere effettuato con mezzi tracciabili.

I bonus edilizi – come funzionano le detrazioni?

Di queste spese ho già ampiamente parlato nel focus dedicato alle novità previste per il 2024. Ti invito, quindi, a leggere l’articolo che ho pubblicato sul nostro sito e a contattare il tuo consulente di fiducia per avere maggiori informazioni per quello che riguarda le detrazioni valide per il 2023.

Le erogazioni liberali – come funzionano le detrazioni?

Chiudiamo questo secondo articolo dedicato alle spese deducibili e detraibili per il 2023 con le erogazioni liberali.
Ci sono dodici tipi di erogazioni liberali detraibili, con diversi limiti di spesa e diverse misure di detrazione. Io te le elencherò per sommi capi, ma ti invito sin da subito ad approfondire l’argomento con il tuo consulente di fiducia.

  • Erogazioni liberali a favore di popolazioni colpite da calamità – ti spetta una detrazione del 19% per un limite massimo di spesa di 2.065,83 euro;
  • Erogazioni liberali a favore di associazioni e società sportive dilettantistiche – ti spetta una detrazione del 19% per un limite massimo di spesa di 1.500,00 euro;
  • Erogazioni liberali a “La Biennale” di Venezia – ti spetta una detrazione del 19% per un limite massimo di spesa pari al 30% del tuo reddito;
  • Erogazioni liberali per attività culturali e artistiche – ti spetta una detrazione del 19% senza alcun limite di spesa;
  • Erogazioni liberali a enti operanti nello spettacolo – ti spetta una detrazione del 19% per un limite massimo di spesa pari al 2% del tuo reddito;
  • Erogazioni liberali a fondazioni del settore musicale – ti spetta una detrazione del 19% per un limite massimo di spesa pari al 2% del tuo reddito;
  • Erogazioni liberali a favore di istituti scolastici – ti spetta una detrazione del 19% senza alcun limite di spesa;
  • Erogazioni liberali al fondo per l’ammortamento dei titoli di Stato – ti spetta una detrazione del 19% senza alcun limite di spesa;
  • Erogazioni liberali a OLNUS e per iniziative umanitarie – ti spetta una detrazione del 26% per un limite massimo di spesa pari al 30.000,00 euro;
  • Erogazioni liberali a partiti politici – ti spetta una detrazione del 26% per gli importi compresi tra 30,00 euro e 30.000,00 euro;
  • Erogazioni liberali a OLNUS, APS e ETS – ti spetta una detrazione del 30% per un limite massimo di spesa pari al 30.000,00 euro;
  • Erogazioni liberali a ODV e ETS – ti spetta una detrazione del 30% per un limite massimo di spesa pari al 30.000,00 euro.

A chi spettano le detrazioni per le erogazioni liberali?

Anche in questo caso ti darò una risposta generica, valida per tutte e dodici le casistiche. Le erogazioni liberali sono detraibili solamente in capo al materiale sostenitore della spesa. Non è prevista la possibilità di detrarre spese sostenute nell’interesse di familiari a carico.

Devo sapere altro sulle erogazioni liberali?

Per dimostrare la spesa sostenuta, in linea generale devi aver effettuato il versamento tramite mezzi tracciabili di pagamento ed essere in possesso della ricevuta rilasciata dal beneficiario del versamento. La documentazione che ti viene rilasciata deve attestare il carattere di liberalità del pagamento.
In alcuni casi specifici, è possibile effettuare erogazioni e donazioni anche in natura. In tal caso, deve essere prodotta un’adeguata documentazione che attesti il valore dei beni ceduti, al fine di calcolare la relativa detrazione spettante.

E con le erogazioni liberali, si chiude anche questo secondo articolo dedicato alle spese deducibili e detraibili per l’anno d’imposta 2023. Manca solo un ultimo elenco di spese di cui discutere, ma ne parlerò in un ultimo articolo che pubblicherò a breve. Ti lascio nuovamente il link per leggere il primo articolo relativo alle spese detraibili per il 2023 e ti rinnovo l’invito che ti ho fatto alla fine: per avere maggiori informazioni, chiamaci al numero 051/225677, mandaci un WhatsApp al 347/8498704 oppure scrivici all’indirizzo m.balduzzi@balduzzi-franco.it