Siamo arrivati al terzo e ultimo articolo che tratterà delle spese detraibili e deducibili per l’anno 2023. Articolo che capita a fagiolo, dato che, proprio il 30 aprile 2024, sono stati resi disponibili i 730 precompilati da parte dell’Agenzia delle Entrate, attualmente solo in visualizzazione ma, dal prossimo 20 maggio 2024, potrai modificarli, integrarli e spedirli.
Nei primi due articoli, ti ho parlato di spese detraibili dall’imposta; in quest’ultimo articolo, ti parlerò invece di fattispecie di spese(i che sono invece deducibili dal reddito. Ti invito a rileggere l’introduzione che ho scritto nel mio primo articolo per vedere la differenza.
Prima di iniziare, ti invito a recuperare anche il secondo articolo che ho pubblicato sul mio sito. Detto questo, iniziamo l’ultima carrellata!!
I contributi previdenziali ed assistenziali – come funziona la deduzione?
Il primo caso di spese deducibili per l’anno 2023 di cui ti parlerò riguarda i contributi previdenziali ed assistenziali. Questi contributi sono deducibili senza alcun limite massimo, anche se versati per familiari fiscalmente a carico.
Quali tipologie di contributi sono deducibili?
Rientrano nel novero dei contributi che tu potrai dedurre dal tuo reddito:
- i contributi obbligatori da versare in ottemperanza di disposizioni di legge (come i contributi IVS versati alla gestione INPS artigiani e commercianti);
- i contributi previdenziali versati alla Gestione Separata INPS, nella misura pari a quella rimasta a carico del contribuente;
- i contributi per l’assicurazione obbligatoria INAIL riservata alle persone del nucleo familiare per la tutela contro gli infortuni domestici (il “fondo casalinghe”);
- i contributi per l’assicurazione obbligatoria INAIL per la tutela contro gli infortuni domestici (le “assicurazioni casalinghe”);
- i contributi agricoli unificati versati all’INPS – Gestione ex SCAU – per costituire la propria posizione previdenziale e assistenziale;
- i contributi relativi all’assicurazione obbligatoria per gli infortuni versati dall’imprenditore agricolo per la propria posizione;
- i contributi versati all’Opera Nazionale per l’Assistenza degli Orfani di Sanitari Italiani.
E i contributi facoltativi?
Puoi star tranquillo. Anche i contributi facoltativi versati alla gestione della forma pensionistica obbligatoria di appartenenza sono deducibili nella stessa misura di quelli che ti ho elencato sopra. Nello specifico, sto parlando di:
- contributi per la ricongiunzione di differenti periodi assicurativi;
- contributi per la prosecuzione volontaria;
- contributi per il riscatto di laurea.
Devo sapere altro sui contributi previdenziali ed assistenziali?
Prima di passare alla prossima tipologia di spesa, ti voglio dire che sono deducibili anche i contributi intestati al coniuge defunto e versati dal coniuge superstite alla forma pensionistica di appartenenza della persona deceduta, nonché quelli dovuti per il riscatto di laurea e versati a favore del coniuge defunto. In questi casi, la deducibilità spetta ovviamente al coniuge superstite.
I contributi di previdenza complementare – come funziona la deduzione?
Tra le spese deducibili valide per il 2023, troviamo anche i contributi di previdenza complementare, tra cui rientrano i contributi versati alle forme pensionistiche complementari su base contrattuale collettiva (i fondi negoziali residenti nel territorio dello Stato) e i contributi e premi versati alle forme pensionistiche individuali.
In aggiunta, dal 2022 sono deducibili anche i contributi versati ai sottoconti italiani di prodotti pensionistici individuali paneuropei (i cosiddetti PEPP).
Per quanto riguarda il regime di deducibilità di questi contributi, occorre fare quattro distinzioni:
- in caso di contributi a deducibilità ordinaria, questi sono deducibili nel limite di 5.164,57 euro;
- in caso di contributi versati da lavoratori di prima occupazione, questi sono deducibili nel limite di 5.164,57 euro per i primi 5 anni di partecipazione al fondo e nel limite di 7.746,86 euro per i vent’anni successivi ai primi 5 di partecipazione al fondo;
- in caso di contributi versati a fondi in squilibrio finanziario, questi sono interamente deducibili.
Devo sapere altro sui contributi di previdenza complementare?
La deduclibilità opera anche in caso di contributi versati per familiari a carico. In questo caso, il limite di deducibilità di 5.164,57 euro si applica, in primis, al titolare della posizione previdenziale; la quota non dedotta per incapienza dal titolare potrà essere dedotta dal familiare cui il titolare risulta a carico.
Per cui, se versi contemporaneamente contributi per tuo conto e per conto di un tuo familiare a carico, dovrai fare attenzione: il limite di deducibilità è unico e quindi dovrai tenere conto sia dei tuoi versamenti, sia di quelli che il tuo familiare ti ribalta per incapienza di reddito.
Gli assegni periodici corrisposti al coniuge – come funziona la deduzione?
Anche gli assegni periodici corrisposti al coniuge rientrano nel novero delle spese deducibili per l’anno 2023.
Chi percepisce l’assegno deve dichiararlo tra i propri redditi; per converso, quindi, chi lo eroga può dedurlo dai propri redditi.
L’importo degli assegni periodici è deducibile nella misura in cui risulta da un provvedimento dell’autorità giudiziaria o da un accordo raggiunto a seguito della convenzione di negoziazione assistita da uno o più avvocati o dinnanzi all’Ufficiale dello stato civile. Tale provvedimento deve sancire:
- la separazione personale;
- la cessazione degli effetti civili del matrimonio;
- lo scioglimento del matrimonio;
- la modifica delle condizioni di separazione o di divorzio.
Non ci sono limiti di deducibilità per l’importo degli assegni periodici corrisposti al coniuge.
Devo sapere altro sugli assegni periodici corrisposti al coniuge?
Non sono deducibili gli assegni corrisposti per il mantenimento dei figli (e, di conseguenza, il coniuge che li percepisce non è tenuto a dichiararli). Se gli assegni di mantenimento sono cumulativi, salvo diversa disposizione l’importo viene suddiviso al 50% tra il coniuge che li percepisce e i figli (indipendentemente dal numero).
Non sono deducibili nemmeno le somme corrisposte al coniuge separato in unica soluzione.
I contributi per gli addetti ai servizi domestici e familiari – come funziona la deduzione?
Se, nel 2023, hai sostenuto spese relative ad addetti ai servizi domestici e familiari (come COLF e badanti), i relativi contributi previdenziali versati nel 2023 sono deducibili. La deducibilità spetta al datore di lavoro, anche qualora il servizio di assisteza sia effettuato in favore di un familiare, anche non fiscalmente a carico), ma solo per la quota a proprio carico e per un importo massimo di 1.549,37 euro; la quota a carico del lavoratore non è deducibile.
Le erogazioni a favore di istituzioni religiose – come funziona la deduzione?
Rientrano nel novero delle spese deducibili dal reddito anche le erogazioni liberali in denaro a favore delle seguenti istituzioni religiose:
- Istituto centrale per il sostentamento del clero della Chiesa cattolica italiana;
- Unione italiana delle Chiese cristiane avventiste del 7º giorno destinate al sostentamento dei ministri di culto e dei missionari e a specifiche esigenze di culto e di evangelizzazione;
- Ente morale Assemblee di Dio in Italia per il sostentamento dei ministri di culto delle Assemblee di Dio in Italia e per esigenze di culto, di cura delle anime e di amministrazione ecclesiastica;
- Chiesa Evangelica Valdese, Unione delle Chiese metodiste e valdesi, per fini di culto, istruzione e beneficenza che le sono propri e per i medesimi fini delle Chiese e degli enti facenti parte dell’ordinamento valdese;
- Unione Cristiana Evangelica Battista d’Italia per fini di culto, istruzione e beneficenza che le sono propri e per i medesimi fini della Chiesa e degli enti facenti parte dell’Unione;
- Chiesa Evangelica Luterana in Italia e delle comunità a essa collegate per fini di culto e di evangelizzazione;
- Unione delle Comunità ebraiche italiane, nonché i contributi annuali versati alle Comunità ebraiche;
Sacra arcidiocesi ortodossa d’Italia ed Esarcato per l’Europa Meridionale, enti da essa controllati e comunità locali; - Ente Patrimoniale della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli ultimi giorni;
- Chiesa Apostolica in Italia ed enti e opere da essa controllati;
- Unione Buddista Italiana e organismi civilmente riconosciuti da essa rappresentati, per il sostenimento dei ministri di culto e le attività di religione e di culto;
- Unione Induista Italiana e organismi civilmente riconosciuti da essa rappresentati;
- Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, per la realizzazione delle finalità istituzionali dell’Istituto e delle attività di religione o di culto di cui all’art. 12, comma 1, lett. a) della legge n. 130 del 2016;
- Associazione “Chiesa d’Inghilterra”, degli enti da essa controllati e delle comunità locali, per fini di culto, istruzione, assistenza e beneficenza.
Per le erogazioni a favore di questi istituti, la deduzione è prevista fino a un limite massimo di 1.032,91 euro per ciascun Ente o istituto religioso.
Le spese mediche e di assistenza di persone con disabilità – come funziona la deduzione?
Questo particolare tipo di spese mediche, al contrario di quelle che ti ho elencato nel nostro primo articolo sulle spese detraibili e deducibili per l’anno 2023, rientra nel novero delle spese deducibili dal reddito. Le spese mediche generiche e le spese sostenute per l’assistenza specifica di persone con disabilità sono interamente deducibili dal reddito.
Nel caso delle spese sostenute per l’assistenza specifica, sono comprese le spese relative:
- all’assistenza infermieristica e riabilitativa;
- al personale in possesso della qualifica professionale di addetto all’assistenza di base o di operatore tecnico assistenziale, esclusivamente dedicato all’assistenza diretta della persona;
- al personale di coordinamento delle attività assistenziali di nucleo;
- al personale con la qualifica di educatore professionale;
- al personale qualificato addetto ad attività di animazione e/o di terapia occupazionale.
Non rientrano tra le spese deducibili:
- i compensi dovuti a persone non qualificate (come collaboratori familiari, accompagnatori, eccetera);
- i compensi per prestazioni di carattere meramente alberghiero (come i ricoveri in casa di cura).
Gli altri oneri deducibili – quali sono e come funziona la deduzione?
Siamo quasi alla fine del nostro excursus. In questo paragrafo, ti parlerò di sette casistiche residuali che fanno parte delle spese deducibili per l’anno 2023 e ti dirò, per ognuno di essi, il limite di deducibilità previsto dalla legge.
- I contributi per i fondi integrativi del SSN, se non sono stati dedotti dal datore di lavoro, sono deducibili fino a un importo massimo di 3.615,20 euro; questi possono essere dedotti anche se versati nell’interesse di un familiare a carico, ma solo per la quota parte non dedotta da quest’ultimo;
- Le erogazioni liberali a ONG per i paesi in via di sviluppo sono deducibili nella misura massima del 2% del reddito complessivo (comprensivo del reddito di fabbricati soggetto a cedolare secca);
- Le erogazioni liberali a favore di alcune fondazioni e associazioni elencate dal D.L. n°35/2005 (ad esempio, fondazioni e associazioni riconosciute che hanno per oggetto la tutela, la promozioni e la valorizzazione di beni di interesse storico, artistico e paesaggistico, nonché quelle che hanno per oggetto lo svolgimento o la promozione di attività di ricerca scientifica) sono deducibili nella misura massima del 10% del reddito complessivo (comprensivo del reddito di fabbricati soggetto a cedolare secca);
- Le erogazioni liberali a favore di enti universitari, di ricerca pubblica e vigilati dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della ricerca e di enti parco regionali e nazionali sono interamente deducibili dal tuo reddito;
- Le erogazioni liberali, le donazioni e gli altri atti a titolo gratuito a favore di trust o di fondi speciali sono deducibili nella misura massima del 20% del reddito complessivo e, comunque, fino a un importo massimo di 100.000,00 euro;
- I contributi versati da pensionati a casse di assistenza sanitaria con fini assistenziali, versati anche per familiari non a carico, sono deducibili fino a un importo massimo di 3.615,20 euro.
Ci sono altri oneri che posso dedurre dal mio reddito?
Nella dichiarazione dei redditi c’è un’ultima casistica generica, identificata dal codice numerico 21, dove sono compresi oneri deducibili che non rientrano tra le fattispecie che ti ho elencato in questo articolo. Ognuno di questi ha delle regole proprie di deduzione dal reddito, regole che ti invito ad approfondire con il tuo consulente di fiducia.
Posso citare i contributi a consorzi obbligatori per legge che gravano sul reddito degli immobili (ad esempio, la Bonifica Renana).
Un altro esempio è dato dalle spese per l’espletamento delle procedure di adozione di minori stranieri, deducibili per il 50% dai genitori adottivi.
Le fattispecie sono molteplici; per approfondirle, ti invito a contattare il tuo consulente di fiducia.