Se hai già una Partita IVA o stai pensando di aprirne una, una delle decisioni più importanti riguarda la scelta del regime fiscale da adottare. La scelta è fondamentale perché, dalla tua decisione, deriverà poi il criterio che dovrai adottare per calcolare le tue imposte.
E quindi, la domanda che dovrai farti è: meglio il regime forfettario o il regime ordinario?
In questo articolo esaminerò a fondo le caratteristiche di questi due regimi fiscali, analizzando i pro e i contro di entrambi per aiutarti a fare la scelta migliore; la decisione che prenderai influirà non poco su diversi aspetti della gestione della tua partita IVA, come la tassazione da applicare e i costi della tua attività.
Cominciamo!
Che cos’è il regime forfettario?
Il regime forfettario è un sistema fiscale agevolato introdotto in Italia per semplificare la gestione delle partite IVA, in particolare per attività per le quali sono previsti bassi costi di gestione. In questo link dell’Agenzia delle Entrate, sono riepilogati i requisiti da rispettare per poter accedere e mantenere nel tempo il regime forfettario. Il principale requisito (ed anche il più noto) è il conseguimento di ricavi o compensi inferiore a 85.000,00 euro.
Questo è il regime fiscale ordinariamente previsto per le partite IVA di nuova costituzione, salvo diversa decisione da parte di chi sta avviando la propria attività.
Quali sono i vantaggi del regime forfettario?
In questo paragrafo, ti farò l’elenco dei principali vantaggi di cui godrai, se deciderai di accedere al regime forfettario:
- Il regime forfettario è caratterizzato da un’elevata semplicità della gestione degli adempimenti connessi alla tenuta della contabilità; non è, infatti, necessario conservare una contabilità analitica o preoccuparsi del calcolo della liquidazione periodica dell’IVA. Tutto ciò si traduce, per te, in un risparmio sia di tempo che di costi per i servizi di consulenza fiscale;
- L’accesso al regime forfettario ti permette di applicare al tuo reddito imponibile un’aliquota fissa del 15%. Probabilmente il più grande vantaggio di questo regime fiscale, soprattutto per chi ha redditi particolarmente contenuti poiché spesso ti ritroverai a dover sostenere un carico fiscale inferiore a quello a cui andresti incontro adottando il regime fiscale ordinario;
- Il regime forfettario ti permette, in aggiunta, di non applicare l’IVA sui tuoi ricavi o sui tuoi compensi. Oltre a, come già detto, non doverti preoccupare di calcolare e versare l’IVA periodica, questo vantaggio può aiutarti a rendere più competitivi i tuoi prezzi, soprattutto se ti rivolgi a clienti privati;
- Infine, se la tua attività rientra nelle nuove iniziative economiche, per te è prevista la riduzione dell’aliquota da quella prevista del 15% a un’aliquota ulteriormente agevolata del 5% per i primi cinque anni. Questa agevolazione è specificatamente pensata per supportare le start-up e i nuovi professionisti, consentendo loro di reinvestire i risparmi nella crescita della propria attività.
Quali sono gli svantaggi del regime forfettario?
Ovviamente, il regime forfettario non è tutto rose e fiori. In questo paragrafo ti illustrerò i principali svantaggi che incontrerai in caso di accesso a tale regime:
- Come ho già avuto modo di scrivertelo in uno dei paragrafi precedenti, l’accesso e il successivo mantenimento del regime forfettario è riservato solo a chi non supera l’importo di 85.000,00 euro di ricavi annui. Questo limite può rappresentare un freno alla crescita per molte attività, soprattutto quelle legate al commercio e all’edilizia;
- Nel regime forfettario, il reddito imponibile è calcolato applicando un coefficiente di redditività specifico per ogni attività svolta (in base al proprio codice ATECO), indipendentemente dai costi effettivi sostenuti. Questo significa che, se hai spese di gestione particolarmente elevate, potresti pagare più tasse rispetto a quelle che pagheresti applicando il regime fiscale ordinario. Pensa a un commerciante: le spese che sostiene, ad esempio, per l’acquisto dei beni che poi rivende nel suo negozio, in caso di regime forfettario, non potrebbero essere dedotte. Allo stesso modo, pensa a un imprenditore con dipendenti: anche queste spese non concorrerebbero a formare il proprio reddito imponibile.
- Chi aderisce al regime forfettario, inoltre, non può usufruire delle detrazioni fiscali legate a spese come le spese mediche, le spese per i familiari a proprio carico e le spese che danno diritto a bonus edilizi.
Che cos’è il regime ordinario?
Il regime ordinario è il sistema fiscale tradizionale attualmente vigente in Italia. Tale regime è quello applicabile a tutti i titolari di partita IVA che non rispettano i requisiti d’accesso al regime forfettario o che, per un motivo o per un altro, decidono che sia più conveniente l’adozione del regime ordinario.
Le sue caratteristiche principali, con riferimento specifico ai titolari di partita IVA, sono:
- Un sistema di tassazione progressiva sui redditi secondo le aliquote IRPEF attualmente vigenti in Italia (a tal proposito, ti invito a rileggerle in questo articolo che ho pubblicato sul mio sito);
- La possibilità di poter dedurre analiticamente i costi sostenuti per la tua attività;
- L’obbligo di addebitare l’IVA nelle fatture e di versarla periodicamente.
Quali sono i vantaggi del regime ordinario?
In questo paragrafo, ti elencherò i principali vantaggi dell’adesione al regime fiscale ordinario:
- Come già detto nel paragrafo precedente, nel regime ordinario puoi dedurre tutte le spese effettivamente sostenute per la tua attività, riducendo, di conseguenza, l’imponibile fiscale su cui calcolare le tue imposte. Questo fattore è particolarmente vantaggioso per chi ha costi di gestione particolarmente elevati, come affitti, stipendi o forniture commerciali;
- A differenza del regime forfettario, nel regime ordinario puoi accedere a tutte le detrazioni fiscali previste a fronte del sostenimento di spese personali come, appunto, le spese mediche, le spese per i familiari a proprio carico e le spese che danno diritto a bonus edilizi;
- Sebbene l’applicazione dell’IVA comporti per te una gestione amministrativa più complessa, ti permette altresì di detrarre dall’imposta che devi versare periodicamente l’IVA sugli acquisti che sostieni per la tua attività, riducendo l’impatto fiscale complessivo che devi sostenere;
- Il regime ordinario, pur nella sua complessità di gestione, è perfetto per chi ha prospettive di crescita o ha già un volume d’affari particolarmente significativo; non essendo, infatti, limitato dal tetto degli 85.000,00 euro, ti consente di operare senza particolari restrizioni.
Quali sono gli svantaggi del regime ordinario?
Dopo averti elencato i vantaggi che ti ho elencato nel paragrafo precedente, passo ora all’esame dei principali svantaggi del regime ordinario:
- La gestione contabile e amministrativa di un’attività che ha accesso al regime ordinario è decisamente più articolata, richiedendo adempimenti come la tenuta dei registri contabili o il calcolo delle liquidazioni IVA. Questo, ovviamente, comporta costi maggiori per i servizi di consulenza;
- Nel regime ordinario, il reddito è tassato secondo le aliquote progressive IRPEF che ti ho in precedenza citato, con il rischio di trovarti a dover sostenere un eccessivo carico fiscale. Questo comporta una maggiore e più attenta pianificazione fiscale rispetto al regime forfettario, al fine di ottimizzare il tuo esborso di imposte e tasse.
Ma quindi, quale regime fiscale mi conviene scegliere?
Difficile darti una risposta che possa essere soddisfacente in questa sede, in quanto la scelta tra regime forfettario e regime ordinario dipende da diversi fattori che io ora andrò a riepilogarti:
- Il primo fattore da considerare è il volume dei tuoi ricavi o compensi: se il tuo fatturato annuo supera gli 85.000,00 euro, il regime fiscale ordinario è obbligatorio. Al di sotto di questa soglia, il forfettario può essere più vantaggioso per te, ma occorre anche valutare i prossimi elementi che ti andrò ad elencare;
- Se la tua attività è caratterizzata da elevati costi di gestione (ad esempio elevate forniture di merci da rivendere o da trasformare, oppure presenza di lavoratori alle tue dipendenze), anche nel caso in cui il tuo volume di ricavi o compensi sia inferiore ad 85.000,00 euro, potresti trovare più conveniente il regime fiscale ordinario in virtù della possibilità di dedurre analiticamente tali costi;
- Passando alle possibilità di crescita futura della tua attività, se prevedi di ottenere un aumento significativo dei tuoi ricavi nel breve termine, potresti optare per il regime ordinario fin da subito, evitando il passaggio obbligato quando supererai il limite di fatturato di cui ti ho parlato nel primo punto;
- In ultimo, devi valutare anche la clientela e mercato a cui intendi rivolgerti, sempre tenendo conto dell’attività che svolgi: il regime forfettario, tendenzialmente, è più conveniente per chi lavora con privati e attività di piccole dimensioni, mentre il regime ordinario può essere preferito per chi collabora con aziende di media/grossa entità.
Capirai anche tu che stiamo parlando una decisione strategica che va ponderata molto attentamente. Scegliere correttamente, in base all’attività da te svolta e ai fattori che ti ho elencato, può influenzare significativamente la redditività e il successo della tua impresa. Per cui il mio consiglio è quello di dedicare il tempo che ritieni necessario per informarti e fare la tua scelta in modo strategico, avvalendoti dei consigli del tuo consulente di fiducia.