A partire dal 1 gennaio 2025, ma con piena operatività dallo scorso 1 aprile, sono entrati in vigore i nuovi codici ATECO, ovvero i codici che l’ISTAT ha istituito per identificare le attività svolte da chiunque decida di aprire una partita IVA.
In questo articolo ti illustrerò le principali novità derivanti da questa nuova classificazione e quali impatti avrà sulle tue attività e sulle dichiarazioni reddituali che dovrai presentare.
Cominciamo.
Che cos’è il codice ATECO?
Il codice ATECO è un codice alfanumerico che aiuta a identificare la tua attività nei confronti dell’ISTAT, dell’Agenzia delle Entrate e della Camera di Commercio.
Per quanto questo strumento abbia una finalità principalmente statistica, dalla sua corretta attribuzione derivano diverse implicazioni.
Ad esempio, se sei una partita IVA che aderisce al regime forfettario, il tuo codice ATECO ti consente di stabilire quale sia il giusto coefficiente di redditività da applicare al tuo reddito.
Un altro esempio: se ti è stato attribuito un codice ATECO affine alle attività edilizie, in alcuni casi dovrai applicare il reverse charge alle tue fatture verso altri soggetti titolari di partita IVA.
Per non parlare di tutti gli adempimenti legati all’apertura della tua attività; sapere qual è il tuo corretto codice ATECO è importante per capire cosa devi fare per avviare la tua impresa o la tua attività professionale. A tal proposito, ti lascio questo link di Infocamere che ti può aiutare a conoscere tutto quello che devi sapere per aprire la tua attività.
Cosa cambia con la nuova classificazione ATECO 2025?
Da un punto di vista meramente formale cambia poco: ci saranno dei nuovi codici ATECO che sostituiranno quelli istituiti nel 2007 e aggiornati nel 2022.
Per farti un esempio, il vecchio codice ATECO 69.20.11 – Servizi forniti da commercialisti è stato sostiuito dal nuovo codice 69.20.01 – Attività di commercialisti.
Occorre, però, che tu faccia molta attenzione al fatto che i nuovi codici ATECO 2025 prevedono codici specifici per attività che, in precedenza, potevano ricadere in un unico codice generico.
Per poter identificare correttamente il tuo nuovo codice ATECO, l’ISTAT ti mette a disposizione queste risorse online, tra le quali ci sono anche delle utilissime tabelle di raccordo tra i codici 2007 – aggiornati 2022 e i codici 2025. In ogni caso, se hai bisogno di aiuto, chiedi al tuo consulente.
Devo procedere a richiedere l’aggiornamento del mio codice ATECO?
Non in prima battuta. Sia l’Agenzia delle Entrate, sia la Camera di Commercio, procederanno d’ufficio ad aggiornare il codice (o i codici) ATECO a te attribuito.
Se, una volta ultimato l’aggiornamento, ritieni che il codice ATECO a te riattribuito non sia aderente a quella che è l’attività che svolgi, puoi richiederne la variazione.
Se sei iscritto alla Camera di Commercio, dovrai procedere alla variazione tramite una pratica ComUnica (ovvero una pratica, da presentare in Camera di Commercio, con la quale puoi racchiudere in un’unica comunicazione più pratiche da presentare a più enti contemporaneamente, come l’Agenzia delle Entrate, l’INPS o l’INAIL); in caso contrario, dovrai utilizzare i modelli messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate, ovvero:
- il modello AA7/10 per società, enti, associazioni, eccetera;
- il modello AA9/12 per imprese individuali, lavoratori autonomi, artisti e professionisti, eccetera;
- il modello AA5/6 per enti non commerciali, associazioni, eccetera;
- il modello ANR/3 per l’identificazione diretta ai fini Iva di soggetto non residente.
Quali sono le conseguenze ai fini delle dichiarazioni IVA e redditi?
Sul fronte Dichiarazioni IVA puoi stare tranquillo. L’Agenzia delle Entrate, con l’FAQ pubblicata lo scorso 5 marzo 2025, ha chiarito che, per le dichiarazioni IVA presentate dal 1 aprile 2025, “i contribuenti potranno indicare, in alternativa, i precedenti codici ATECO 2007 (aggiornamento 2022) oppure i “nuovi” codici ATECO 2025, avendo cura di riportare il codice 1 nella casella “Situazioni particolari” presente nel frontespizio del modello.
Sul fronte delle dichiarazioni dei redditi e, in particolare, per i contribuenti in regime forfettario, il rischio dell’adozione di un nuovo codice ATECO è dato dall’eventualità di ricadere in coefficienti di redditività diversi da quelli finora adottati (e, di conseguenza, di stravolgere i calcoli su cui ti sei basato per conteggiare e versare le imposte a tuo carico).
Ma, fortunatamente, le istruzioni dei modelli Redditi PF 2025 scongiurano questo rischio (almeno per l’anno d’imposta 2024) prevedendo che il nuovo codice ATECO 2025 sia indicato in dichiarazione a fini puramente descrittivi, consentendoti di continuare a calcolare le tue imposte adottando i coefficienti reddituali collegati al tuo precedente codice ATECO 2007 aggiornato 2022.
Se, invece, non aderisci al regime forfettario, devi prestare moltissima attenzione, tra le altre cose, alla corretta individuazione del modello ISA da compilare ed allegare al Modello Redditi 2025, in quanto devi già fare riferimento al tuo nuovo codice ATECO 2025. Nella maggior parte dei casi, la variazione del tuo codice ATECO non comporta anche la modifica del modello ISA da compilare, ma ti consiglio comunque di farti aiutare dal tuo consulente di fiducia.